Una strumentazione tradizionale e consolidata, caratterizzata da elevata versatilità e affidabilità dei risultati.

Nel panorama delle strumentazioni per la caratterizzazione geologica e geotecnica dei suoli le prove CPT, acronimo per Cone Penetration Test, sono da considerarsi fra le più affidabili e complete.

La strumentazione infatti permette non solo un'efficace parametrizzazione geotecnica dei suoli ma, in mancanza di metodi di esplorazione diretta (sondaggi, scavi, ecc.), permette anche di ricostruire la sequenza stratigrafica, la cui interpretazione è basata su metodi consolidati, derivanti da decenni di esperienze e test a livello internazionale.

Altro aspetto, tutt'altro che trascurabile, è dato dalla prerogativa di campionare in continuo, per cui è possibile ricostruire in modo completo tutta la sequenza di terreno attraversato.

In generale la prova penetrometrica statica trova il miglior campo di impiego nei terreni a granulometrie comprese dalle sabbie fino alle argille e, specie nei materiali coesivi, garantisce risultati migliori rispetto alle misure effettuate con i tradizionali penetrometri a massa battente, peraltro del tutto inaffidabili su terreni coesivi e non drenanti (limi argillosi e argille).

Il cuore del sistema di misura del penetrometro CPT è la sua cella di carico. Essa effettua, in continuo, la lettura della resistenza all'avanzamento di una batteria di aste, alla base della quale è sistemata una specifica punta meccanica, dotata di manicotto di frizione.

Ma vediamo nel dettaglio i vantaggi pratici:

Alloggiamento della cella di carico sul penetrometro	Punta penetrometrica meccanica statica (tipo Begemann)
Report di prova, con restituzione in continuo dei valori di resistenza alla punta e resistenza laterale